(biografia tratta tratta da San Gabriele dell’Addolorata , Pierino Di Eugenio , ED. San Paolo, 1997)
Vuole comunque fare sacrifici, ma per sentirsi più vicino al Crocifisso e alla sua Madonna addolorata, mica per isterismo masochistico. Vorrebbe onorarli con mortificazioni nel cibo e negli svaghi, con la penitenza corporale, possibilmente anche con la morte da martire.
Per fortuna si rimette sempre al direttore spirituale che vigila e frena di continuo. Meno male che obbedisce ciecamente. Se è per questo, va precisato che la sua obbedienza è a prova di tomba. Ripeto, a prova di tomba. Perché obbedisce perfino da morto, come racconterò più avanti. Quante devozioni inoltre. Ma al vertice c’è sempre la Madonna addolorata. Ne è innamorato al punto da andare in estasi al solo sentirla nominare. Una bella immagine gli procura grande gioia, ma se si imbatte in una riproduzione scadente strabuzza gli occhi e borbotta: << Oh, mamma mia, quanto ti hanno fatta brutta >>. Restaura egli stesso una statua scovata in soffitta.
Coltiva il giardinetto della Madonna; si stamperebbe sul petto il nome di lei con un ferro rovente. E’ pronto a scrivere il suo credo mariano con il sangue. Ma così te ne muori, sospira il direttore. Ma egli risponde : << Se badiamo alla salute non faremo mai niente >>. Vai a spiegarlo agli angariati dalla sindrome del benessere e dalla dieta mediterranea.
In estrema sintesi, Gabriele afferma che i dolori di Maria sono il suo paradiso. Quando può parlarne parte sparato, volto infuocato, incontenibile.
A un confratello capita perfino di restare di sasso vedendo una fiammata divampargli dal cuore. Per pensare a lei vorrebbe destarsi ogni ora della notte. Sta calmo, ragazzo, dice il direttore, e chi ti sveglierebbe ? Ci pensa la Madonna, assicura lui. E il direttore deve cautelarsi con una proibizione assoluta.
<< Non vorrai vincerti per amore di Maria ? >> è lo slogan con cui sbaraglia il campo da ogni ostacolo. Come dire che non sempre è necessario avere delle risposte: talvolta è sufficiente porre delle domande.