(biografia tratta tratta da San Gabriele dell’Addolorata , Pierino Di Eugenio , ED. San Paolo, 1997)
Anche quest’anno è passato come una ventata.
E’ tempo di cambiare aria, di migrare. Di buon mattino il 4 luglio 1859 il direttore e i sette studenti lasciano Pievetorina diretti a Isola del Gran Sasso in provincia di Teramo, dove arrivano stremati il 10 luglio.
Questa volta si migra davvero. Dallo Stato pontificio si passa al Regno di Napoli, in Abruzzo, con un viaggio avventuroso fatto parte in carrozza a parte a dorso di mulo o con il cavallo di san Francesco.
Comunque, dalla nuova sede Gabriele si affretta a tranquillizzare il padre. << L’aspetto di molti alberi da frutta mi conferma che c’è un clima dolcissimo e grazie a Dio io ci sto contento. L’aria è eccellente e i piccoli dolori di testa che avevo a Pievetorina sono più rari o addirittura scomparsi. Gli abitanti sono simpatici e affezionati >>.
Certo, Abruzzo forte e gentile, con aria premontana ( siamo a 430 metri sul livello del mare ) accarezzata dalla catena del Gran Sasso che si staglia proprio dirimpetto. Non per nulla la sua visione affascinerà anche Giovanni Paolo II quando nel 1985 verrà a benedire la nuova cripta del santo.
<< Sono veramente lieto presso questo santuario ai piedi del Gran Sasso che con la sua ardita impennata invita non solo a compiere escursioni turistiche ma anche ascensioni spirituali >>.