(biografia tratta tratta da San Gabriele dell’Addolorata , Pierino Di Eugenio , ED. San Paolo, 1997)
Così però è impossibile andare avanti. Ormai bisogna decidersi, anche la politica del rinvio ha un limite. E risolve di diventare sacerdote passionista. Ma come dirlo a papà Sante, invecchiato e cecuziente, che dopo lo sfaldamento della famiglia ha riposto in lui tutte le residue speranze?
Una preghiera alla Madonnina e ci penserà lei, conclude Checchino. Sembra facile, sembra. Tant’è che il padre non lo lascia finire. << Cosa vorresti fare? Bel frate saresti tu che finora hai pensato subito ai divertimenti. Capricci, figlio mio, capricci. Se ne potrà parlare fra un anno >>.
Un anno non è la fine del mondo. Aspetterò dunque un anno, riflette Checchino. Finchè anche la Madonna perde la pazienza. Avviene il 22 agosto 1856.
Sfila per le vie di Spoleto la processione con la sacra Icona, miracolosa e veneratissima immagine orientale. In ginocchio tra la folla, Checchino avverte che il volto della Madonna d’improvviso si anima, gli occhi diventano due lame scintillanti che lo trafiggono interiormente, mentre chiarissima una voce risuona nel cuore: << Francesco, ancora non capisci che questa vita non è fatta per te? Segui la tua vocazione >>.