(biografia tratta tratta da San Gabriele dell’Addolorata , Pierino Di Eugenio , ED. San Paolo, 1997)
Siamo ormai tra la fine dell’adolescenza e l’inizio della giovinezza, confine indefinibile. Checchino viaggia verso i diciassette anni. Frotte di ragazze cominciano a corteggiarlo. E’ tempo di orientarsi, di decidere cosa fare da grande.Gli altri hanno deciso già da un pezzo su di lui. A cominciare dal padre, contento nel notare che il suo Checchino è tampinato soprattutto da Maria Pennacchietti. Che non è una poco di buono, ma timorata figlia d’avvocato, bella, con ottime referenze. Un matrimonio tra la figlia del giudice amico di famiglia e figlio dell’assessore pontificio. Cosa vuoi di più dalla vita?
Ma hanno fatto i conti senza l’oste. A dire il vero Checchino ricambia le attenzioni e sembra soddisfatto. E’ un bel ragazzo. Non abbiamo la foto, ma sappiamo che è slanciato ed agile, fronte spaziosa e viso moro rotondo, occhi neri vividi, capelli folti castani dal ciuffo ribelle. Labbra rosee atteggiate sempre al sorriso. Dal mattino si vede il buon giorno, sarà chiamato il santo del sorriso. Si abbevera alla vita in pienezza. Trasognato.
Sembra soddisfatto. Ma ogni tanto si ritrova incasinato perché il campanello d’allarme gli ricorda che la vita non è tutta rose e fiori. Gli eventi che stanno precipitando lo richiamano alla dura realtà.
Dopo la perdita della sorellina Adele e della mamma, la casa si va svuotando. Muoiono nel fiore della giovinezza i fratelli Paolo e Lorenzo. Enrico studia in seminario, Luigi è tra i domenicani, Michele frequenta l’università di medicina a Roma. Teresa si è sposata. Come si è sgretolata la famiglia!